Come si presenta in natura.
Originaria del continente asiatico e diffusasi in tutto il mondo, la Ninfea è presente in Italia nella varietà Nymphaea Alba e, più raramente, Nymphaea Candida.
Il suo ciclo biologico si sviluppa in acque stagnanti dai fondali fangosi, in cui affonda le radici, che ancorano l'intera pianta.
In base alla profondità delle acque che la ospitano, l'altezza del fusto può variare dai 20 centimetri ai 2 metri e, coperto da uno strato resistente, il suo interno accoglie delle piccole celle di aria che ne assicurano il galleggiamento.
In superficie affiorano le foglie, tondeggianti e con bordo regolare, particolarmente resistenti e collegate al fusto da un picciolo.
Tra la primavera e l'inizio dell'estate accanto alle foglie sbocciano i meravigliosi, solitari e fluttuanti fiori della Ninfea: un numero indeterminato di petali disposti a spirale, con tinte che vanno dal bianco al viola, passando per le infinite sfumature del rosa, del rosso e del celeste, che custodiscono infiniti stami color giallo oro.
Dopo la fioritura si sviluppa il frutto: una bacca dall'interno spugnoso che si depositerà sul fondo dell'acqua e che darà vita ad un nuovo germoglio.
Cosa ne ha fatto l'uomo.
Nel giardinaggio: è la pianta ornamentale preferita da chi ha un laghetto od uno stagno in giardino; deve essere possibilmente esposta al sole, con una temperatura compresa tra i 20 e i 25 gradi Centigradi e deve essere concimata. Può subire l'attacco degli afidi, ma trattasi di un problema risolvibile con leggeri antiparassitari. E' necessaria la potatura solo in caso di sviluppo eccessivo e scegliendo le foglie ingiallite.
In cucina: gli aborigeni australiani usano arrostire e mangiare le bacche di questo fiore.
Nella medicina popolare: un decotto delle radici essiccate di Ninfea dovrebbe alleviare i casi di dissenteria.
Si racconta che...
Gli antichi Egizi adoravano le Ninfee del Nilo ed il loro sbocciare con le prime luci del giorno, per poi richiudersi al tramonto. Erano, quindi, il simbolo per eccellenza dell'alba, della morte di sera per rinascere il giorno dopo. Numerosi i geroglifici di questo fiore all'ingresso delle tombe, probabilmente per augurare una futura rinascita.